Leggere le etichette richiede tempo, e a volte anche fatica..
Ma abbiamo già visto che la lista degli ingredienti, questa sconosciuta che spesso snobbiamo, ci può fornire molte informazioni utili.
Oggi vediamo su quali criteri scegliere un prodotto piuttosto che un altro. Premetto che quello sotto riporto è da considerarsi solo come un elenco del tutto approssimativo e soprattutto personale su come scegliere.

Numero uno:
NIENTE GRASSI IDROGENATI.
Tassativo!
La prima cosa in assoluto su cui non transigo e non dovresti farlo nemmeno tu, soprattutto se son prodotti per i tuoi bambini, è la presenza, o meglio l’assenza di grassi idrogenati.
L’idrogenazione è un processo industriale capace di trasformare un olio solitamente liquido a temperatura ambiente in solido. Questo conferisce più cremosità e consistenza al prodotto, tuttavia i grassi idrogenati, presentano dei legami trans che il nostro corpo non è in grado di metabolizzare. Si trovano generalmente nei dolci, prodotti da forno, merendine, gelati, prodotti con coperture glassate.
Numero due:
La presenza, o meglio l’assenza, di margarina.
Vedi sopra. La margarina ad uso commerciale è prodotta con oli vegetali, che quindi dovrebbero essere liquidi, però si presenta in uno stato solido…come si spiega ciò? Con l’idrogenazione.
È vero che oggi ci sono margarine senza grassi idrogenati, ma resta il fatto che gli oli son liquidi mentre la margarina è solida. Come si dice: per non saper né leggere né scrivere, meglio evitarla.
Molto meglio il classico burro.
Numero tre:
Zucchero, il meno possibile.
Se devo comprare ad esempio un cioccolato cerco quello con più cacao che zucchero, quindi punto al fondente 70% o al cioccolato di modica.
Stesso ragionamento e sicuramente più importante che la scelta di un cioccolato, nei prodotti per l’infanzia, specialmente se indicati per bambini sotto i 12 mesi. Qui lo zucchero è meglio che non ci sia proprio. Attenzione anche a succhi di frutta e yogurt
In etichetta gli zuccheri che si possono trovare maggiormente sono, zucchero (quello da cucina), saccarosio (sempre quello da cucina), glucosio (un altro zucchero), destrosio (sempre glucosio), sciroppi vari (glucosio o glucosio-fruttosio), zucchero invertito, lattosio, galattosio, maltosio, fruttosio.
Personalmente preferisco prodotti contenenti zuccheri diversi dal fruttosio, perché anche se ha un indice glicemico basso presenta una serie di altri svantaggi, che magari analizzeremo in un altro articolo.
Numero quattro:
Assenza di edulcoranti
…quali aspartame, saccarina o acesulfame k ecc
Meglio lo zucchero che queste sostanze chimiche. Leggermente meglio invece è il sucralosio.
Banditi quindi alimenti senza zuccheri…quasi sicuramente hanno edulcoranti e/o polialcoli. Quest’ultimi, fra cui troviamo il sorbitolo, mannitolo, xilitolo ecc vengono utilizzati perché non stimolano l’insulina e non producono carie. Per questo li troviamo ad esempio nei chewing gum o negli alimenti ipocalorici in sostituzione dello zucchero. Hanno però un basso assorbimento. Il loro utilizzo soprattutto se eccessivo può causarti problemi intestinali. Li possiamo trovare anche in qualche barretta di quelle energetiche o per il “mantenimento del peso”.
Numero cinque:
Minor quantità di additivi
..quali conservanti, antiossidanti, stabilizzanti, emulsionanti ecc
Questi son tutte le sigle che trovi in fondo alla lista che iniziano con E.
Qui trovi la lista completa
Fra i conservanti sicuramente meglio l’acido ascorbico (vit C) E200 piuttosto che i nitriti e nitrati da E249 a E252. Anche su quest’ultimi si potrebbe aprire un tema, per ora limitiamoci a dire che sono ammessi e quasi sempre presenti nel prosciutto sia cotto che crudo e più in generale in tutti i salumi. Ultimamente però è possibile trovare in commercio alcune marche di prosciutto crudo che contengono solo sale che è sicuramente molto meglio dei conservanti e quindi da preferire.
Numero sei:
Prediligere alimenti contenenti ingredienti freschi
…rispetto ai rispettivi reidratati.
Cosi ad esempio gli gnocchi scegliere quelli con patate fresche piuttosto che fiocchi di patate reidratati, o ancora meglio un prodotto contenente latte fresco piuttosto che in polvere. Lo stesso per le uova.
Numero sette:
Meno ingredienti!
Fra alimenti simili scegli quello con meno ingredienti.

Leggere le etichette: conclusioni
Come già specificato all’inizio, questa era una carrellata veloce dei criteri di scelta personali su come leggere le etichette. Ovviamente stare attenti a tutto non sempre è facile, e a volte ci si può concedere anche qualche “schifezza”, l’importante è esserne consapevoli per evitare grossi danni.
Ricorda, qualche minuto in più speso nella scelta del mangiare potrebbe essere qualche minuto in meno speso dal dottore ?
Son sicuro che la prossima volta starai più attento a cosa metterai nel carrello.
Buona spesa